ipack 2018

•••6••• Innovazioni Come si trasformano riuti in bioplastica Materia prima ecosostenibile per imballaggio ricavata da frutta e verdura o scarti caseari D iciotto mesi per trasformare rifiuti caseari in risorse ecoso- stenibili: è questo l’obiettivo del progetto BIOCOSÌ, a cui sta lavo- rando l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico soste- nibile) in collaborazione con una start-up pugliese, da raggiungere attraverso il recupero delle acque reflue della filiera casearia utiliz- zate per produrre bioplastica per imballaggio, packaging e conser- vazione degli alimenti, biodegra- dabili e compostabile. Due sono gli aspetti innovativi principali del progetto: il proces- so di separazione a membrana sviluppato dall’ENEA per il frazio- namento del siero di latte, che re- cupera tutte le componenti essen- ziali, e l’attività della start-up che trasforma i derivati in imballaggi, apportando un elemento innova- tivo nella filiera agro-alimentare e riducendo l’impatto ambientale. “Questa innovazione ispirata ai principi dell’economia circolare con l’obiettivo ‘zero rifiuti a fine processo’ – sottolinea Valerio Mi- celi della Divisione Biotecnologie e agroindustria dell’ENEA – risponde non solo ad esigenze di natura eti- ca e ambientale ma anche econo- miche, legate ai costi elevati dello smaltimento dei reflui caseari”. La conversione dei rifiuti è fonda- mentale per l’ambiente (secondo ENEA, l’83 per cento dei rifiuti in plastica nei mari italiani è costitu- ito da packaging) e interessante dal punto di vita economico, da- to che il riutilizzo di scarti casea- ri consente di ridurre di circa il 23 per cento il costo unitario di pro- duzione del biopolimero. BIOCOSÌ ha tra i partner l’Università di Ba- ri, aziende e la Rete di Laboratori Pubblici di Ricerca MICROTRONIC, coordinata dall’Istituto di Fotoni- ca e Nanotecnologie del CNR. Un altro gruppo di ricerca ha ten- tato una strada diversa parten- do dagli scarti di frutta e verdu- ra. L’obiettivo era di ottenere un packaging ecosostenibile in plasti- ca 100 per cento biodegradabile ricavato dagli scarti invenduti dei mercati ortofrutticoli. A realizzar- lo è stato il team di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia-IIT, insieme alla So- cietà Gestione Mercato di Genova e Ascom Confcommercio. La nuova tecnologia brevettata è stata realizzata interamente a partire dagli scarti dei carciofi in- venduti al mercato ortofrutticolo genovese e consiste in un imbal- laggio in bioplastica che va a so- stituire il tradizionale “alveolo” nelle cassette di frutta e verdura, utile a preservare l’integrità del prodotto. I ricercatori italiani hanno svilup- pato diversi processi produttivi che permettono una conversione totale dell’ortaggio di scarto in bioplastiche, utilizzando processi che vanno dalla conversione del vegetale in bioplastica mediante un processo acquoso, alla prepa- razione di compositi termoplastici e termoformabili. Il progetto si inserisce nell’attività del team di ricerca di IIT sui mate- riali intelligenti, che ha sviluppato nel tempo soluzioni 100 per cento green per convertire scarti della produzione alimentare in un nuo- vo materiale plastico compostabi- le e sostenibile per l’ambiente. Dagli scarti di carciofi invenduti si può produrre una bioplastica. Foto: Martin Adams on Unsplash Keeping your food fresh for longer due to biodegradable packages Scientists develop a new solution to assist in cutting down packaging waste and in reducing the number of food-borne illnesses Researchers at Kaunas Univer- sity of Technology (KTU), Lithu- ania, are creating biodegradable food packaging materials, which will keep food fresh for longer. This innovation would solve two problems at once: assist in cutting down packaging waste and in re- ducing the number of food-borne illnesses. On average a European country citizen produces around 160 ki- los of packaging waste; around 19 per cent of which is plastic. Es- tablishing biodegradable active food packaging products, which could replace the non-recyclable plastics, is in near future plans of the researchers. “Food packaging is mainly made from various plas- tics, which are being produced from non-renewable sources and are non-biodegradable,” explains Paulius Pavelas Danilovas, re- searcher at the Lithuanian Kaunas University of Technology (KTU) Department of Polymer Chemis- try and Technology. “Also, it is not always possible to recycle them as leftovers from food amount to almost 50 per cent of the packaging waste,” he says. The researcher recom- mends to change the attitude to- wards the food packaging, and to choose such packaging mate- rial, which would never become waste, but by naturally degrading could turn into fertiliser. Headed by Danilovas, the team of researchers at the KTU Depart- ment of Polymer Chemistry and Technology are working on de- veloping a technological solution for such a package – they inves- tigate the possibility to create it from cellulose composites. “Our goal was to create a biodegrad- able package, which could help to keep food fresh for longer, which could have anti-oxidizing or antimicrobial properties”, says Danilovas. Vesta Navikaite- Snipaitiene, chemical engineer- ing PhD student at KTU and one of the research team members was responsible for testing the efficiency of various ethereal oils when added to the cellulose- based film. “Active components of clove ethereal oil are very ef- fective in tying free radicals; this oil proved efficient in enriching packaging with anti-oxidizing qualities. This effect helps to keep food fresh for longer, but such a package is not antimicrobial”, says the researcher. More elastic and stronger “To achieve antimicrobial effect, we added ionic silver particles to the cellulose based packaging. The results we achieved were quite unexpected – the silver particles made the packaging film more elastic and stronger”, says Danilovas. The film which is enriched with silver inhibits the growth of microorganisms and its antimicrobial properties remain active for long. Antimicrobial biodegradable packages keep food fresh. Photo: KTU

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